ABC sulla psicoterapia cognitivo – comportamentale
Il lavoro del terapeuta è simile a quello di un meccanico, è un tecnico della mente.
Quando descrivo l’utilità di andare da un terapeuta, confronto il professionista ad un meccanico.
Il terapeuta è come un tecnico della mente che conosce il funzionamento dei processi mentali in generale e riconosce le anomalie portatrici di sofferenza o disagio.
Come un meccanico, tramite una valutazione diagnostica, individua il problema e ripara il guasto ricostruendo o sostituendo i pezzi alterati o rotti; il terapeuta cerca di comprendere l’origine del disagio riportato attraverso un’indagine esplorativa (colloqui clinici e test specifici se necessario) per poi condividere la diagnosi col paziente e riorganizzare il sistema operativo – cognitivo, affettivo, relazionale e comportamentale – organizzando quanto già esistente con qualcosa di più funzionale alla quotidianità e alle attività della persona di fronte.
Siamo fatti così…
La psicoterapia è utile per capire come funzioniamo, come ci siamo costruiti nel tempo e che cosa, tra incontri ed esperienze, ha concorso a renderci così come siamo oggi, coi nostri pregi e difetti.
Non nascendo con il libretto delle istruzioni, cresciamo per tentativi ed errori e cercando di adattarci al meglio innanzitutto al contesto familiare; poi in quello sociale mediante esposizioni graduali: asilo nido, scuole materne, scuole primarie, centri avviamento allo sport, scuole secondarie, gruppi sportivi e associazioni culturali, università, vita di comunità …
Per questo motivo, un esperto può esser d’aiuto per conoscere le ragioni per cui il nostro modo di essere, di ragionare e di comportarsi un tempo funzionante, oggi si inceppa in condizioni di stress specifiche (sentimentali, prestative…), per esempio. Sempre troppo impegnati, abbiamo perso l’abitudine ad ascoltarci finché un giorno qualcosa arresta il nostro avanzamento e ci incastra in circoli viziosi, in relazioni insoddisfacenti, in profezie che si autodeterminano…
Conoscersi è importante per svincolarsi da catene invisibili che ci rendono prigionieri inconsapevoli di noi stessi. Prendere consapevolezza di come siamo fatti è il minimo che possiamo fare per noi. O no?
La Terapia Cognitivo Comportamentale
Numerosi studi hanno dimostrato che la TCC è efficace nel trattamento di:
- disturbi dell’umore, depressione, disturbo bipolare, disturbo ossessivo-compulsivo, attacchi di panico, fobia sociale, fobie specifiche, disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, obesità psicogena), forme di stress post-traumatico, forme di somatizzazione, dipendenza da alcol e droghe e nuove dipendenze, difficoltà sessuali,
- difficoltà di coppia,
- disturbi di Personalità, e, combinata alla somministrazione appropriata di farmaci, la schizofrenia.
Il trattamento
Alcuni studi hanno dimostrato che questo tipo di terapia ha un’efficacia simile a quella degli psicofarmaci nella cura di determinati disturbi psicologici sul lungo termine, riducendo le ricadute. Questo perché permette l’acquisizione di strategie (“cassetta degli attrezzi”) da applicare in autonomia nella vita quotidiana già dalla prima seduta.